5 mar 2013

Se la luna muore



Un romanzo immaginario con intendimenti morali e parenetici, in grado di far partecipe il lettore dei sentimenti più intimi dei protagonisti. C’è questo, e molto altro, in Se la luna muore (Società Editrice MonteCovello, su www.montecovello.com; pp. 100, euro 10).
L’autore preferisce rimanere nell’anonimato, celandosi sotto il nome fittizio di Jonathan, scelta non casuale, ma dettata dal libro che gli ha insegnato l’arte del volo, “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di R. Bach.
L’incipit di Se la luna muore” ci porta da subito in un paesaggio lunare e marino, reso ancor più
vivido dalle immagini illustrative del testo.
Jonathan è un gabbiano diverso dal suo stormo, vive per perfezionarsi e attraverso il sacrificio è giunto a grandi risultati. Soddisfatto d’essere riusciuto nel suo intento ha un unico rammarico, rimanere SOLO con se stesso a fine giornata. La sua unica compagnia è la Luna, o meglio Selene… è così che chiama la sua amante.
Ѐ sempre a Lei che racconta tutto, ed è con Lei che, appoggiando le sue zampette palmate su di uno scoglio, condivide l’interpretazione di Vivere il mare racconto ricco di allegorie e metafore, al quale ognuno potrà dare una propria chiave di lettura. Ѐ una storia dentro la storia.
Un momento che i due amanti vivono congiuntamente, vedendosi l’uno lo specchio dell’altro.
Forte è il desiderio di uscire dalla catalogazione e di ritrovare la propria dimensione.
Fiaba e spiritualità si fondono. Uguali nell’animo, ma diversi nelle sembianze. Qui l’amara realtà e le profonde riflessioni sul vero significato dei rapporti umani. Lo spazio fisico condiviso non basta più, la dipendenza dall’altro li pervade. Innamorati dell’impossibile. Ѐ necessario arrendersi all’evidenza? o come scrisse Bach: “Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto… allora imparerai come si vola”. Le riflessioni sono aperte.
Jonathan
Se la luna muore
Società Editrice MonteCovello
euro 10,00